Il mio viaggio 2014: Nepal

Ci arrivo il 29 agosto, con tanta, tanta nostalgia della Cina. In aeroporto incontro una giovane coreana, Yiwan: insieme prendiamo un taxi e, valutato il costo, accettiamo di andare all’hotel che ci propone l’autista, nel quartiere di Thamel. L’autista, scoprirò in seguito, è uno dei gestori dell’hotel e questo è il loro metodo di procurarsi i clienti. Il giorno dopo Yiwan se ne va a Pokhara, al Nord, mentre io m’incammino verso il vicino grande Tempio Buddhista di Swayambhunath, situato in cima ad una collina. Il luogo è chiamato anche Tempio delle Scimmie per i numerosi amichevoli esemplari che vi abitano.

Nepal, Kathmandu. Il grande tempio buddhista Swayambhunath.
Nepal, Kathmandu. Il grande tempio buddhista Swayambhunath.

La maternità di questi animali, l’allattamento, il loro modo di cibarsi e di spulciarsi, come trasportano i piccoli sulla schiena o sotto la pancia mi affascinano molto e rimango un bel po’ di tempo lì seduta sulla scalinata ad osservarli. Anche il tempio è molto bello: si tratta di uno stupa buddhista, molto frequentato anche da pellegrini induisti. Queste due religioni riescono spesso a trovare dei punti in comune ed a condividere i loro differenti rituali negli stessi templi. A Kathmandu trascorro le giornate gironzolando molto per i mercati, visitando le botteghe che si aprono sulle viuzze, osservando le cerimonie con cibi, canti e cortei che si svolgono intorno ai templi induisti della città vecchia.

Nepal, Kathmandu. Rituali e offerte a Shiva in un tempietto accanto a Durbar Square.
Nepal, Kathmandu. Rituali e offerte a Shiva in un tempietto accanto a Durbar Square.

Durbar Square è il cuore di Kathmandu ed è formata da tre piazze tra loro collegate, ricche di architetture tradizionali e templi. All’aperto, tra le vie che portano alle piazze, sono esposti dei vecchissimi carri con sopra un tettuccio a baldacchino.

Nepal, Kathmandu. Esposizione di antichi carri accanto a Durbar Square.
Nepal, Kathmandu. Esposizione di antichi carri accanto a Durbar Square.

Hanno delle grandi ruote piene, in legno, dipinte tutte d’oro; sostengono imponenti cassoni colorati di rosso che, in passato, venivano trainati dai bufali e servivano al trasporto della gente.

Nepal, Kathmandu. Panorama sulla Durbar Square.
Nepal, Kathmandu. Panorama sulla Durbar Square.

Intorno alle piazze corrono qua e là numerosi ragazzini, con dei vestiti lerci e laceri: gironzolano tra i turisti chiedendo loro dei soldi per essere fotografati. Qui a Kathmandu ed anche nei dintorni ho visto molti bambini infilare la testa dentro dei sacchetti di plastica, respirare profondamente e poi stramazzare a terra strabuzzando gli occhi instupiditi. Nessuno li guarda, nessuno, pare accorgersi di loro!

Nepal, Patan. Durbar Square.
Nepal, Patan. Durbar Square.

Nei pressi di Kathmandu, visito Patan, la città della bellezza: c’è una Dubar Square anche qui, con templi e stupa che si ergono nella piazza e tra i viottoli secondari creando un susseguirsi di scenari spettacolari, ma l’assedio che i procacciatori di affari mettono in atto per adescare i turisti disturba il fascino di questo luogo. Un formicaio di giovani sta sempre lì, adagiato sui gradini, all’ombra di un edificio, accanto alla biglietteria, in attesa dell’occasione migliore per concludere qualche affare. Sono sempre pronti a scattare, inseguire, affiancare, assillare i turisti man mano che arrivano, attenti a non lasciar loro nessun margine di tregua. Vestono in modo quasi elegante, all’occidentale direi e parlano con facilità varie lingue che vantano di aver appreso dai turisti stessi. Si autodefiniscono guide turistiche, ma in alternativa, se la proposta non funziona, diventano subito parenti di proprietari di botteghe e laboratori da farti visitare, senza impegno; in realtà sono soltanto degli abilissimi procacciatori di clienti per numerosi negozi, ristoranti, hotel della cittadina.

Nepal, Patan. Il mercato.
Nepal, Patan. Il mercato.

Tutti gli ingressi ai centri storici delle città sono costosi qui in Nepal ed i biglietti acquistati consentono soltanto di passeggiare in quella zona centrale, escludendo la visita a qualsiasi altro sito. Qui a Patan, ad esempio, non è compreso nemmeno l’ingresso al Palazzo Reale che sta nella Durbar Square stessa!

Nella cittadina di Pashupatinath c’è un famoso tempio induista nel quale è vietato l’ingresso alle persone di altre religioni. Passeggiando lungo il fiume sacro Bagmati, di fronte al Tempio di Pashupatinath, si possono scorgere le varie fasi delle cremazioni che vanno dal momento dell’immersione nel fiume della salma avvolta in un sudario, alla sua disposizione sulla pira dove, in un tempo di circa quattro ore, verrà bruciata alla presenza dei familiari.

Nepal, Pashupatinath. Vista panoramica sul Tempio e sui ghat a nord.
Nepal, Pashupatinath. Vista panoramica sul Tempio e sui ghat a nord.

Le donne, in generale, non sono ammesse alla cerimonia perché considerate troppo emotive. I sei ghat per le cremazioni che si trovano a sud dei ponti sul Bagmati river sono destinati alla gente comune, mentre la parte a nord del fiume sacro è riservata alle persone privilegiate. Per qualche tempo rimango lì seduta lungo l’argine del fiume, insieme ad altri spettatori, a guardare i fuochi bruciare, poi m’incammino lungo la scalinata che sta di fronte al tempio: qui ci sono diverse loggette dalle quali sbucano i numerosi, pittoreschi santoni, pronti a farsi fotografare, in cambio di denaro.

Nepal, Pashupatinath. Incontro di sadu (seguaci di Shiva) lungo la scalinata del Tempio.
Nepal, Pashupatinath. Incontro di sadu (seguaci di Shiva) lungo la scalinata del Tempio.

Non lontano da Pashupatinath c’è Boudha, una piccola città con uno stupa buddhista- tibetano immenso ed un’atmosfera di spiritualità molto intensa. Folle di pellegrini camminano instancabili intorno al muro di mattoni imbiancato che circonda lo stupa: parlano tra di loro, si fermano a leggere i mantra incisi sulle quattro, cinque ruote di preghiera che ciascuna delle 147 nicchie contiene. Poi, riprendono il cammino facendo girare con pazienza, uno per uno, tutti i cilindri rotanti delle preghiere che incontrano lungo percorso.

Nepal, Boudha. Lo Stupa buddhista-tibetano di Bedhnath, ricostruito nel XIV secolo dopo i saccheggi moghul.
Nepal, Boudha. Lo Stupa buddhista-tibetano di Bedhnath, ricostruito nel XIV secolo dopo i saccheggi moghul.

L’atmosfera è magica! C’è tanta storia in questo luogo sacro: il primo stupa pare sia stato costruito già nel V secolo dopo Cristo, ma quello attuale è stato edificato nel XIV secolo, dopo i saccheggi compiuti dagli invasori moghul. In origine gli stupa venivano edificati per conservare reliquie sacre ed anche qui alcuni ritengono che nel sottosuolo siano sepolti dei frammenti delle ossa del Buddha.

Al ritorno, girando per le vie di Kathmandu, incontro Ratma, un professore che insegna inglese in una scuola privata e parla anche qualche parola di italiano. Ratma ha anche un secondo lavoro in un’agenzia turistica perché il guadagno di insegnante non gli è sufficiente per vivere. Mi fornisce molte informazioni su Kathmandu, sui dintorni da visitare, sulle zone del Nepal interessanti e diventiamo amici anche su facebook! Su consiglio del mio nuovo amico, il giorno dopo, raggiungo Bhaktapur, un’altra cittadina nei pressi di Kathmandu. In autobus incontro una studentessa diciannovenne ed un suo amico che si offrono di farmi da guida.

Nepal, Bhaktapur. Templi in Durbar Square.
Nepal, Bhaktapur. Templi in Durbar Square.

Bhaktapur rimane il luogo più costoso dei dintorni di Kathmandu, ma anche forse il più carino. Bhaktapur è conosciuta anche come Bhadgaon che in nepali significa Città del riso, ed anche come Khwopa, che in newari risulta la Città dei devoti. Il centro storico è tutto pedonalizzato e le stradine di ciottoli collegano un’infinità di templi, cortili, piazze. Tra le viuzze laterali si aprono scenari di attività artigianali con laboratori di vasai, tessitura, intagliatura del legno. Lungo i marciapiedi e i piccoli piazzali le donne anziane stendono legumi e granaglie ad essiccare al sole.

Nepal, Bhaktapur.Cereali e legumi ad essicare al sole lungo le vie del centro storico.
Nepal, Bhaktapur.Cereali e legumi ad essicare al sole lungo le vie del centro storico.

Sulle viuzze, ad ogni fontanella si vedono diversi gruppi di donne indaffarate a lavare i panni e le stoviglie delle loro case. Bhaktapur è una città affascinante! Le sue architetture medievali più antiche risalgono al XII secolo e si trovano nella zona orientale della città; tra il XIV e XVI secolo si sono estese verso la Durbar Square, verso ovest. Trascorro con i miei amici una giornata piacevole, ma sento il bisogno di ritornarci un altro giorno, da sola, in silenzio.

Nepal, Bhaktapur. Primo pomeriggio alla fontana pubblica.
Nepal, Bhaktapur. Primo pomeriggio alla fontana pubblica.

Al rientro in guesthouse, l’ultima sera, ritrovo con grande gioia Yiwin. E’ stravolta perché si è accorta che degli uomini la stavano osservando dalla finestrella del bagno mentre era sotto la doccia. E’ arrabbiata anche con il personale dell’hotel perché ha minimizzato l’accaduto. Non si sente tranquilla dopo l’episodio! Ceniamo insieme in un tipico ristorantino nepalese e ci raccontiamo le nostre reciproche esperienze. Partirà anche lei domani, ma per Seul! Dormirò nella sua camera quella notte!

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